Edificio residenziale e commerciale LR

Questo progetto consente il riassetto di una porzione di tessuto urbano che di fatto rappresenta l’ingresso nel centro del paese. All’interno di questo frammento urbano è stata realizzata una palazzina con otto appartamenti ai piani superiori e negozi a piano terra.
Un punto di fondamentale importanza che ha determinato l’assetto finale dell’edificio è la richiesta da parte dell’amministrazione comunale di ottenere un ottimale condizione di visibilità nella curva che porta al centro di Ceggia, un punto nevralgico del sistema di viabilità comunale che alla luce del progetto di ristrutturazione della piazza e del conseguente accesso al parcheggio retrostante le scuole elementari andrà ad assumere ancora maggiore rilevanza sotto il profilo della sicurezza stradale.
Il progetto ha implicato l’esigenza strutturale di individuazione di un nuovo disegno urbano atto a ricucire un tessuto, che in funzione della “inedificabilità” dell’elemento di chiusura posto sulla percorrenza della curva, fa venire meno la compiutezza del comparto edilizio urbanisticamente rigido sull’asse parallelo al tratto iniziale di via Roma.
Si è trattato, certamente, di un progetto complesso, che ha richiesto uno sforzo notevole nell’individuazione sia del disegno urbano che nella composizione architettonica.
L’idea base da cui prende forma il disegno urbano si rifà alla determinazione di un volume essenziale e compatto che equilibri la presenza della chiesetta Bragadin dalla parte opposta della strada, a dare compiutezza alla porta di accesso al paese.
Dalle direttrici rilevate dall’inclinazione esistente tra via Marconi la chiesetta Bragadin ed il resto dell’edificato del comparto affacciato su via Roma è stata individuata una figura planimetricamente irregolare ma volumetricamente semplice.
La soluzione proposta risolve il sistema dei percorsi pedonali e ridefinisce gli spazi pubblici che prima evidenziavano il limite della scarsa caratterizzazione dei percorsi urbani “anomali.
Questo “vuoto” progettuale è stato risolto attraverso l’individuazione di uno spazio pubblico atto all’esposizione di opere di pittura, fotografia e scultura fruibile all’aperto collegato col percorso coperto che dà continuità al porticato esistente e lo collega con il sagrato della chiesetta Bragadin.
L’abbandono del percorso pedonale che seguiva la viabilità stradale, ha migliorato la sicurezza al transito pedonale ora molto più protetto e reso certe le condizioni di visibilità di chi affronta la curva con un autoveicolo.
La progettazione di tale spazio si auspica di estendere il concetto di fruizione culturale allo spazio urbano normalmente destinato alla complementarietà commerciale. L’idea che determinati eventi espositivi o culturali possano catturare l’attenzione anche del cittadino intento alle consuetudini quotidiane, ci ha favorevolmente incoraggiato a progettare questo spazio.
La progettazione di questo frammento urbano vuole dare continuità al pensiero che l’architettura può ancora svolgere un ruolo sociale: la difesa di tale ruolo e allo stesso tempo la ricerca di una via “praticabile” sono le fondamenta di questo gesto architettonico.
L’edificio da lontano si presenta come parte del tessuto storico del paese, ma, a mano a mano che ci si avvicina, si rivela nella sua diversità: le aperture sfalsate, ottenute da leggere modifiche delle piante, la bidimensionalità dei trattamenti dei rivestimenti, (le riquadrature e le cornici delle finestre sono realizzate con l’intonaco e assumono geometrie diverse a seconda della funzione che le caratterizza al loro interno) la diversa colorazione dell’intonaco marroncino per il piano nobile e bianco per il basamento sono il frutto di una presa di distanza da pedissequi omaggi alla “tradizione”, pur nella scelta di materiali “locali”.
Il volume generato dalle direttrici urbane si arricchisce al piano nobile di corpi sporgenti chiusi e loggiati che, accentuano la plasticità dell’insieme richiamando ad elementi architettonici “tradizionali” (terrazzi e loggiati) interpretando con una chiave di lettura contemporanea il rapporto tra chiari e scuri tra pieni e vuoti tra continuità parietale e struttura portante.

Luogo
Anno
Impresa costruttrice
Progettista

Ceggia (VE)
2006
Zamuner Sergio costruzioni srl
Architetto Luca Zamuner